SCIENZA
GLI
"SCIENZIATI"
MADE IN SICILY
La “St” ha premiato 45 giovani inventori
dell’elettronica
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Sono “cervelloni”, ma amano ancora avere accanto il padre, la
moglie o la fidanzata. Innovazione e tradizione: questo il binomio
che “fotografa” le quarantacinque figure di inventori premiati
dalla “St Microeletronics”, a Palazzo Biscari. Ricercatori,
con tanto di laurea in fisica o ingegneria, con facce pulite,
però, da bravi ragazzi, abiti semplici, voce quasi sommessa
e linguaggio sobrio: questi trentotto intellettuali siciliani
delle nuove tecnologie non hanno, al pari dei loro sette colleghi
maltesi, l’immagine stereotipata dello “scienziato pazzo” o
del “robot americano” tutto cervello e niente anima. E’ il caso
del palermitano Vincenzo Matranga, 37 anni, ingegnere elettronico,
alla “St” dal 1993, accompagnato dal padre, ingegnere edile.
Dopo i quattro premi dello scorso anno, a fare la fortuna di
questo giovane ricercatore sono i microelettronici della potenzialità
cosidetta “fuzzy-logic”, capace cioè di definire valori intermedi
a differenza della logica binaria, vero-falso.
Una passione quella della ricerca che condivide con la sorella
Valeria, ricercatore al Cnr e un’attrazione per l’elettronica
venuta fuori già nell’infan-zia.”Mio padre -racconta- mi regalò
un giochino a base di piccoli cubetti che venivano assemblati
per realizzare dei piccoli circuiti”. Una storia simile a quella
del catanese, Davide Patti, 32 anni, perito industriale al “Marconi”,
laureando in scienze dei materiali, da dieci anni ricercatore.
“Fin da piccolo -ricorda- assemblavo dei piccoli circuiti, facevo
lavori elettrici , anche sulle piste per potenziarle.” Una occupazione
di famiglia? “Niente affatto. Mio padre è ferroviere”. Il premio
per Davide è arrivato con due idee che permettono di realizzare
dispositivi integrati al silicio dedicati al campo dell’auto.
Di circuiti si occupa da sempre anche Giuseppe Scilla, anche
lui catanese, 42 anni, dottore in fisica con una tesi di fisica
nucleare, giunto al suo quinto premio: una vita passata a studiare,
prima a Milano poi a Catania e poi a lavorare, a cominciare
dall’Enea nei laser di potenza fino alla “St”.
Chips e designer per fare loro test sono il motivo del premio
del maltese Neville Bonavia, 25 anni, un diploma all’istituto
tecnico di Malta, oggi assistente ingegnere a Kirkop, località
a pochi chilometri dalla capitale La Valletta, stabilimento
dove lavora anche Sandro Fenech, 24 anni, per il quale il riconoscimento
è arrivato per il brevetto su un apparecchio, con due modelli,
per evitare abrasioni nelle installazioni. L’elenco dei premati
è, comunque, lungo: riconoscimenti anche per Natale Aiello,
Sebastiano Aparo, Gregorio Bontempo, Salvatore Capici, Salvatore
Coffa, Gaetano Cosentino, Giuseppe Crisenza, Marcello Criscione,
Mario Di Guardo, Giorgio Fallica, Giuseppe Fallico, Alberto
Falzone, Giuseppe Ferla, Leonardo Fragapane, Ferruccio Frisina,
Biagio Giacalone, Atanasio La Barbera, Salvatore Leonardi, Matteo
Lo Presti, Angelo MagrÏ, Patrizia Milazzo, Francesco Pappalardo,
Salvatore Pappalardo, Rosario Pogliese, Francesco Pulvirenti,
Vito Raineri, Salvatore Rinaudo, Cesare Ronsisvalle, Salvatore
Scaccianoce, Antonino Schillaci, Giordano Seragnoli, Stefano
Sueri, Alessandra Toscano, Riccardo Ursino, Raffaele Zambrano
e per i maltesi Peter Paul Cini, Frank Corso, Ivan Ivanov, Cristopher
Mizzi, Brian Tabone.