MENSILE D'INFORMAZIONE E DI SERVIZI - OTTOBRE 2000


AGRUMI

AGRUMI: SETTORE NEGLETTO

Fra indifferenza e degrado, il comparto conta i danni

E’ l’attività tradizionale dalle nostre parti: agricoltura, in particolare agrumicoltura. La zona più agrumetata d’Italia vive, però, le solite difficoltà di ogni anno. Arance sugli alberi, poi in terra a marcire: perdite su perdite per migliaia di imprenditori e famiglie che vivono di questa attività. Promesse al vento, infatti, per gli agricoltori, che tornano ad attivarsi presso il governo regionale per evitare l’ennesima beffa. Due gli allarmi lanciati: dalla Cia arriva la richiesta, in una nota rivolta ai massimi organi regionali, di un incontro urgente con il nuovo presidente della Regione, Vincenzo Leanza, dopo oltre tre mesi di attesa dai dieci miliardi per aiuti alimentari anticipati dall’Aima, da attuare con un bando di acquisto di arance, promessi con un intervento legislativo specifico dall’ex assessore all’agricoltura, Totò Cuffaro il 20 aprile scorso, mentre dalla Coldiretti giunge l’SOS tasse, dopo la decisione del ministero delle Politiche Agricole di respingere la proposta dell’Ispettorato provinciale agrario di Catania per il riconoscimento dello stato di calamità. Il direttore regionale Carmelo Castorina si è rivolto al nuovo governo regionale e alle forze politiche per attivare misure urgenti per uscire dalla crisi.
“Il mancato riconoscimento dello stato di calamità -ha dichiarato Castorina- ed i mancati benefici, quali il rinvio delle cambiali agrarie ed il ripianamento delle passività, non consentiranno ai produttori di pagare nè tasse, nè oneri”. La grave situazione del comparto, a cominciare dal settore agrumicolo, torna alla ribalta dopo mesi di manifestazioni, proteste, incontri pubblici con i Ministri e annunci da parte del governo nazionale e di quello regionale. Le associazioni di categoria tornano sul piede di guerra, dopo tante promesse. “Sono stati superati i problemi iniziali -ha continuato Castorina- relativi all’ennesimo cavillo burocratico e così agli agrumicoltori andranno le somme stabilite che sono di 400 lire al chilo più 30 lire al chilo per le spese di trasporto, oltre Iva al 4% per i produttori singoli.” Mancano però i dieci miliardi promessi dalla Regione, mentre arriveranno nei prossimi giorni le fatture pro-forma che gli agrumicoltori dovranno compilare per ricevere il pagamento degli agrumi ritirati con il primo ed il terzo bando Aima.
“Le ulteriori somme da sbloccare - ha aggiunto il direttore della Coldiretti- e per le quali ne è stata ribadita l’urgenza nell’incontro tra la Coldiretti ed il presidente della Regione siciliana Leanza, sono i 10 miliardi stanziati dal Governo Regionale Siciliano nell’aprile scorso e che devono ancora ottenere l’approvazione dell’Assemblea”. Sullo stesso tema insiste la Cia, che con il presidente Angelo Barone, “ha sollecitato la immediata disponibilità di queste somme e l’attivazione di anticipazioni da parte dell’Aima cosÏ come ci era stato assicurato”. La Cia ha sottolineato, al pari della Coldiretti, che, se non arriveranno risposte concrete, “alla scadenza del 31/12/2000 i produttori agrumicoli non saranno nelle condizioni di pagare alcuna scadenza”.


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