COMMERCIO
AUTO
BICI: LA CONTESA
DEL CORSO DELLE PROVINCE
Commercianti e ambientalisti dicono la loro
sulla linea ferrata
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Pista ciclabile sì pista ciclabile no. Rifiuto netto da parte
dei commercianti di Corso delle Province, che vogliono parcheggi
al posto della linea ferrata della Circumetnea, ormai inutilizzata,
volontà contraria degli ambientalisti che, con Legambiente,
rilanciano un “sistema di piste ciclabili” nell’ambito del piano
urbano del traffico. La posizione dei commercianti sono state
illustrate alla Confcommercio, nel corso di una riunione organizzata
dalla Consulta del commercio turismo e servizi. Un faccia a
faccia serrato fra i componenti della Consulta, di cui è coordinatore
Francesco Zaccà e gli operatori commerciali di corso delle province,
che si è concluso con una serie di proposte che saranno portate
sul tavolo dell’amministrazione comunale: tempi certi per lo
smantellamento della linea ferrata, per evitare in particolare
coincidenze dei lavori con il periodo natalizio, affidamento
dei parcheggi, con disco orario ad un’ora, ad una cooperativa,
inserimento di aree per i disabili, posteggi “a spina di pesce”,
allargamento dei marciapiedi, spartitraffico a verde e massima
attenzione per il flusso dell’acqua piovana. Su un punto i commercianti
sono concordi: nessuna pista ciclabile, ma parcheggi per alleviare
i problemi di una zona caotica. Nei loro racconti, emerge il
disagio: ecco, allora, Francesca Raciti, titolare di un negozio
di abbigliamento, che sottolinea “il pacco di multe” raccolte
in un anno (“non posso - dice - pagare nove mila lire al giorno
per le strisce blu per nove ore di lavoro”), lo sfogo di Maria
Cocuzza, attiva in una parruccheria, che evidenzia perdite nell’ordine
del 70% della clientela. Con lei chiedono interventi urgenti
Carmelo Faro, in “lotta” perenne anche con gli automobilisti
che ostruiscono l’ingresso del suo negozio di fiori, spesso
“minacciato” anche dall’acqua piovana. Spazi auto si chiedono
anche perchè la bicicletta, in un tratto in pendenza come corso
delle province, non potrebbe essere utilizzata e potrebbe causare
incidenti. Così la pensano anche Francesco Zaccà, Tuccio Davì
e Sergio Zucca-rello, componenti della Con-sulta e Francesco
Sorbello della Confcommercio. “Sulle esigenze dei commercianti
-ha detto Zaccà- convergono quelle degli abitanti della zona
e degli operatori professionali.”. Di tutt’altro avviso Legambiente,
che con una nota al sindaco Umberto Scapagnini e all’assessore
regionale ai trasporti, Dome-nico Rotella, del segretario Salvo
Toscano, ha sottolineato di non condividere “la decisione dell’amministrazione
comunale di non utilizzare i finanziamenti regionali, già disposti
con decreto assessoriale, per la realizzazione di una pista
ciclabile”. Secondo gli ambientalisti “in una città come Catania,
in cui le dimensioni del traffico automobilistico sono insostenibili,
risultano indispensabili misure volte ad incentivare l’uso di
mezzi alternativi”.