MENSILE D'INFORMAZIONE E DI SERVIZI - OTTOBRE 2000


L'INTERVISTA

GIANNI DI MARZIO, UN TIFOSO
SPECIALE

Il tecnico dell’ultima promozione
in A parla del nuovo Catania di Gaucci

 

Dopo 20 anni Gianni Di Marzio è tornato a vedere dal vivo il Catania. Un legame troppo forte gli ha impedito di poter guardare da vicino quei colori tanto amati. Adesso però il momento era giusto: al cuore non si comanda più. Cosi tra i tredicimila curiosi del "Cibali" c'era anche lui un tifoso speciale, il primo tifoso del nuovo Catania di Gaucci. Lui, napoletano fino al midollo, era a Catania per vivere un'emozione doppia. Di fronte i colori rossazzurri che lui solo, negli ultimi 40 anni, ha saputo portare in Serie A e quelli del suo Napoli.
"Da quando ho finito di allenare il Catania, non ho mai seguito direttamente la squadra, in quanto il rapporto che mi lega a questa città e al suo pubblico sono troppo forti. Ho sempre preferito seguire a distanza le vicende rossazzurre per non mettere a dura prova i miei sentimenti. Ricordo ancora quel pomeriggio all'Olimpico......non dimenticherò mai quei momenti".
Cosa vuol dire per una città come Catania non avere una squadra da troppo tempo tra i grandi club?
"E' una forma di penalizzazione. Una città e una tifoseria che pagano colpe non loro, ma di una mancanza di mentalità e di organizzazione che hanno caratterizzato per troppo tempo questa società. Oggi il calcio è cambiato. Qui purtroppo non ci è adeguati ai tempi. I professionisti e gli imprenditori non hanno mai voluto capire quello che poteva essere l'importanza del calcio, non potevano capirlo ieri, ma oggi è assurdo. Non deve venire il signor Corbelli da Brescia, che ha capito il vantaggio che una squadra di serie A comporta, ma dovrebbero essere gli stessi imprenditori del luogo a fare questi ragionamenti. Comunque sempre meglio essere colonizzati che rimanere esiliati. Dobbiamo dire grazie, ancora una volta, ad Angelo Massimino che è stato l'unico a farci vedere del calcio".
Cosa pensa della nuova dirigenza rossazzurra?
"Una svolta importante. Gaucci è un uomo vincente, con dei figli in gamba, con un ottimo fiuto degli affari. Ha già dimostrato quali siano le sue intenzioni, circondandosi di uomini di un certo valore e spessore come il direttore sportivo Angelozzi, professionista intelligente e di prim'ordine".
Quali sono i punti di forza e di debolezza della squadra?
"Tra i punti di forza innanzitutto il portiere Zancopè. Un atleta che potrebbe fare tranquillamente la serie B, direi anzi che sarebbe sprecato anche per il campionato cadetto".


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