L'INTERVISTA
GIANNI
DI MARZIO, UN TIFOSO
SPECIALE
Il tecnico dell’ultima promozione
in A parla del nuovo Catania di Gaucci
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Dopo 20 anni Gianni Di Marzio è tornato a vedere dal vivo
il Catania. Un legame troppo forte gli ha impedito di poter
guardare da vicino quei colori tanto amati. Adesso però
il momento era giusto: al cuore non si comanda più. Cosi
tra i tredicimila curiosi del "Cibali" c'era anche
lui un tifoso speciale, il primo tifoso del nuovo Catania di
Gaucci. Lui, napoletano fino al midollo, era a Catania per vivere
un'emozione doppia. Di fronte i colori rossazzurri che lui solo,
negli ultimi 40 anni, ha saputo portare in Serie A e quelli
del suo Napoli.
"Da quando ho finito di allenare il Catania, non ho mai
seguito direttamente la squadra, in quanto il rapporto che mi
lega a questa città e al suo pubblico sono troppo forti.
Ho sempre preferito seguire a distanza le vicende rossazzurre
per non mettere a dura prova i miei sentimenti. Ricordo ancora
quel pomeriggio all'Olimpico......non dimenticherò mai
quei momenti".
Cosa vuol dire per una città come Catania non avere
una squadra da troppo tempo tra i grandi club?
"E' una forma di penalizzazione. Una città e
una tifoseria che pagano colpe non loro, ma di una mancanza
di mentalità e di organizzazione che hanno caratterizzato
per troppo tempo questa società. Oggi il calcio è
cambiato. Qui purtroppo non ci è adeguati ai tempi. I
professionisti e gli imprenditori non hanno mai voluto capire
quello che poteva essere l'importanza del calcio, non potevano
capirlo ieri, ma oggi è assurdo. Non deve venire il signor
Corbelli da Brescia, che ha capito il vantaggio che una squadra
di serie A comporta, ma dovrebbero essere gli stessi imprenditori
del luogo a fare questi ragionamenti. Comunque sempre meglio
essere colonizzati che rimanere esiliati. Dobbiamo dire grazie,
ancora una volta, ad Angelo Massimino che è stato l'unico
a farci vedere del calcio".
Cosa pensa della nuova dirigenza rossazzurra?
"Una svolta importante. Gaucci è un uomo vincente,
con dei figli in gamba, con un ottimo fiuto degli affari. Ha
già dimostrato quali siano le sue intenzioni, circondandosi
di uomini di un certo valore e spessore come il direttore sportivo
Angelozzi, professionista intelligente e di prim'ordine".
Quali sono i punti di forza e di debolezza della squadra?
"Tra
i punti di forza innanzitutto il portiere Zancopè. Un
atleta che potrebbe fare tranquillamente la serie B, direi anzi
che sarebbe sprecato anche per il campionato cadetto".