POESIA
RAFFAELE
PISANI E LA
SALVAGUARDIA DEL DIALETTO
Continuano i nostri brevi incontri con l'anima poetica di Raffaele
Pisani, poeta dialettale napoletano, nativo di Afragola, allievo
del grande E. A. Mario e che abbiamo l'onore di avere a Catania
dove vive con la sua amata Francesca.
Con Pisani, che con i suoi versi mira a far uscire la sua Napoli
e la società dal degrado, abbiamo continuato il nostro
piacevole dialogo sul suo amato dialetto e sul futuro della
poesia ai nostri giorni.
Lei continua a lottare per la salvaguardia del dialetto...
"Sicuramente. Il dialetto, parlato non lo si scrive
e solo i poeti possono salvare vocaboli che racchiudono i sentimenti,
le storie, i sacrifici dei nostri nonni. Penso che esista una
tradizione poetica dialettale molto radicata".
Pensa che la poesia nel Duemila possa avere ancora un ruolo
predominante?
"Più ci addentriamo negli anni Duemila, alle
conquiste del progresso, più la poesia assume un valore
importante. E' necessario sentirsi umano, anche solo per qualche
attimo e non essere coinvolto nel sistema che tutto distrugge,
modifica, svilisce".
Ecco, adesso, la lirica "Io" di Raffaele Pisani per
i lettori di "Box":
Io, niente.
Io
Cu ll'ammore
Padrone d' `o munno
(Tratta dalla raccolta "Stelletelle")