MENSILE D'INFORMAZIONE E DI SERVIZI - NOVEMBRE 2000


L'INTERVISTA - CALCIO

LE AMBIZIONI DEL BRESCIANO VINCENZO GUERINI

E’ arrivato alla corte del patron Gaucci il 54° allenatore rossazzurro

E' tornato in pista con la voglia e l'entusiasmo di un ragazzino. Vincenzo Guerini, 47 anni bresciano, punta a cambiare volto al Catania. A portarlo in serie B. In quella categoria dove lui è stato protagonista per molte stagioni. Il patron Luciano Gaucci lo ha chiamato per sostituire Ivo Iaconi e lui ha accettato con entusiasmo la sfida, per nulla preoccupato dal carattere "vulcanico" del presidente perugino.
"Sono venuto subito con grande voglia - ha dichiarato il 54° allenatore rossazzurro - Catania è una piazza importante, con programmi ambiziosi. Ero stufo di stare alla finestra, così quando Gaucci mi ha chiamato non ci ho pensato due volte ad accettare la sua offerta. E' un'occasione prestigiosa per me e non me la farò scappare. Spero di ottenere grandi risultati, questa città, questi tifosi lo meritano davvero".
Ripartire dalla C1 e con un tipo come Gaucci non potrebbe essere un rischio per lei?
"Assolutamente no. Io sono un testardo e non do mai retta a nessuno. I Gaucci mi hanno cercato con insistenza ed ho accettato subito. Poi un allenatore vive sempre in bilico. Il rischio fa parte della nostra professione. In tutte le società ti chiedono di vincere e se non ci riesci ti mandano a casa".
Mister lei non aveva mai allenato nel girone B di serie C1, potrebbe incontrare difficoltà?
"In effetti solo per due stagioni sono stato in C con la Spal, ma nel girone settentrionale. Credo che non sarà comunque un ostacolo. Il calcio è sempre quello. A tutti i livelli bisogna sudare, allenarsi e lavorare con serietà e professionalità per raggiungere traguardi importanti".
Conosceva i giocatori del Catania?
"Alcuni si. Comunque sono tutti forti e bravi tecnicamente. L'organico c'è, è competitivo. Per vincere un campionato però non basta essere forti, bisogna credere in quello che si fa, nei progetti della società ed impegnarsi al massimo".
Quali squadre di questo campionato teme maggiormente?
"Sicuramente il Palermo. I rosanero hanno costruito una squadra ben attrezzata, con un paio di elementi di livello superiore. Anche il Savoia è un'ottima compagine. Credo che la lotta sarà tra queste due squadre ed il Catania ma attenzione all'Aquila, potrebbe essere la mina vagante del torneo".
Il suo Catania come giocherà ?
"E' chiaro che ogni allenatore cerca di dare la sua impronta alla squadra. La mia sarà diversa da quella di Iaconi. Solitamente adotto il 4-4-2 ma anche il 4-3-3. Al di là dei numeri penso che dovremo giocare sempre con umiltà e concentrazione. Dal punto di vista tecnico ho detto ai ragazzi che in campo devono manovrare di più ed utilizzare meno i lanci in verticale".

 


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