Mese intenso quello di gennaio per il Teatro Stabile di Catania.
Sono infatti in corso e proseguiranno sino al 31 gennaio
al "Verga", nell'ambito della stagione di prosa
2000/2001 le repliche dello spettacolo "La cattura"
di Andrea Camilleri liberamente ispirato all'omonima novella
di Luigi Pirandello.
Nel lavoro, operato dal creatore del commissario Montalbano,
sulla materia prima fornitagli dal grande agrigentino, emerge
il ruolo estremamente pennellato e sentito dell'ottantenne
Turi Ferro che interpreta il protagonista Antonio Guarnotta,
ricco possidente rapito e condannato dalla famiglia che
non paga il riscatto per impossessarsi dell'eredità.
Una vicenda amara quella portata in scena da Turi Ferro
che mette in risalto il contrasto tra la grotta dove si
svolge la storia ed il paese dove vive la sua famiglia e
dove si consuma la sua condanna.
Ed i suoi aguzzini infine diventano quasi dei figli, lo
ascoltano, lo assistono, lo rispettano, sino al giorno della
sua morte. La regia di Giuseppe Dipasquale, imperniata sulla
figura centrale del protagonista, sottolinea il dualismo
tra mondo civile e spietato e grotta povera, dove però
verranno fuori i veri valori. Suggestiva la scenografia
di Antonio Fiorentino, con quella grotta ora cupa, ora accogliente,
ora centro dell'universo per il povero Antonio Guarnotta.
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I costumi sono di Elena Mannini, le musiche di Massimiliano Pace.
Oltre a Turi Ferro, che con la sua esperienza e saggezza
tratteggia con sentimento la figura di Guarnotta, citiamo
in scena Ida Carrara nei panni della moglie, Daniele Gonciaruk
e Pietro Montandon i nipoti della moglie e poi Sergio Verspertino,
Rosario Minardi e Franz Cantalupo (i rapitori, Manuzza Filicò
ed il muto) ed il piccolo Valerio Mascolino nei panni di
Calicchio, il figlio di Fillicò.
Altri interpreti sono Orazio Mannino, Loredana Marino, Giovanni
Anzalone ed un coro che rappresenta la voce, i commenti
del paese formato da Marta Limoli, Raniela Ragonese, Sara
Emmolo, Sergio Seminara, Vittorio Di Paola, Giovanni Ciranna.
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Applausi finali doppi per Turi Ferro, sia per l'interpretazione
che per gli 80 anni compiuti e festeggiati in scena con
il suo "amico" Pirandello.
Intanto al "Metropolitan" di Catania è
andato in scena lo spettacolo "All'Angelo azzurro"
di Giuseppe Manfridi, con Valeria Marini e Giorgio Albertazzi.
La pièce non dispiace per l'impostazione data dal
regista Albertazzi e narra, con variazione sul tema, l'amore
tormentato del professore Unrat per la ballerina Liù,
regina dell'Angelo Azzurro, rifacendosi più al racconto
di Heinrich Mann che al film _ cult con Marlene Dietricht.
Bravi in scena oltre allo stesso Albertazzi, Giuditta Saltarini,
Stefano Gragnani, Vincenzo Bocciarelli, Beatrice Palme e
gli altri attori, mentre l'attesa e prosperosa Valeria Marini
nei panni di Liù _ Rose, così come era accaduto
per "Nata ieri", ha deluso il pubblico catanese
che già a fine primo tempo, in buona parte, ha abbandonato
la sala.
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